Rione Junno

Rione Junno è una realtà vivissima della musica etnica italiana e negli ultimi anni ha avuto centinaia di concerti in tutt'Italia e nel mondo: Canada, Tunisia, Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Belgio, compresi i festival italiani più importanti del settore, fra i quali: ‘Notte della Taranta’ in Salento (2009 e 2013), ‘Kaulonia Tarantella Festival’ in Calabria (2009 e 2015), ‘Carpino Folk Festival’ in Puglia (2012), ‘Pisa Folk Festival’ (2006,2009,2010), ‘Sila Festival’ (2009), ‘M.E.I. Meeting Etichette Indipendenti’ (2009), ‘Bolzano Danz’ (2013), ‘Sconfinart Festival di Suzzara (Mantova)’ (2013), ‘Zazà –Radio Rai 3 (2014), a testimonianza del grande seguito di pubblico e del forte progetto artistico creato.

Il percorso di Rione Junno inizia concretamente nel 2002 quando entra stabilmente in “Taranta Power”, il movimento fondato da Eugenio Bennato, con le prime incisioni e collaborazioni discografiche e numerosissime tournèe in Italia ed all’ estero. E proprio Eugenio Bennato che ha fortemente voluto il gruppo nel suo progetto mondiale e lo ha indirizzato nei primi passi artistici, così descrive RIONE JUNNO: “Rione Junno è costituito da giovani interpreti esperti nelle tecniche musicali derivanti dallo straordinario stile garganico. Monte Sant’Angelo (Foggia/PUGLIA) è uno dei centri fondamentali legati alla magìa del tamburello e della chitarra battente. Lontano dalle insidie del folklorismo deteriore, ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica, Rione Junno ha realizzato lo scarto necessario per elevarsi al di sopra di una piatta e sterile rivisitazione folclorica ed è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro...”.

Il gruppo ha collaborato negli anni e condiviso i palchi praticamente con tutti i ‘nomi’ più importanti della musica italiana: da Eugenio Bennato, ai Cantori di Carpino, a Marcello Vitale, Daniele Sepe, Enrico Capuano, Mimmo Cavallaro, Alla bua, Bisca, Antonio Infantino, Nidi d’Arac, Erasmo Petringa, Roy Paci, Tony Esposito, Marcello Colasurdo, Almamegretta, 99 Posse, Peppe Voltarelli, Otello Profazio, E ‘Zezi, Cisco (Modena City Ramblers), Ginevra di Marco, Pietra Montecorvino, Enzo Gragnaniello, Luca Rossi, Francesco Loccisano, Alfio Antico, Officina Zoè, Sha-One (La Famiglia).

DISCOGRAFIA

  1. “TARANT BEAT PROJECT” (Rai Trade / Cni / Nut – anno 2008).

    E’ il primo frutto dell’ intenso lavoro del gruppo. Il disco nasce dalla voglia di accostare due realtà apparentemente incompatibili come la musica delle radici ed il contemporaneo “beat” elettronico. È un disco che si basa sulla consapevolezza che la musica delle radici e della tradizione, per continuare a trasmettere la sua naturale vitalità, impone ai suoi interpreti un atteggiamento fatto di puro istinto, figlio non solo della nostra storia ma anche di un’esperienza quotidiana ed attuale ricca di suoni, immagini, voci, contaminazioni culturali, rumori della strada e sonorità del nostro tempo. Tarant Beat Project si fregia di numerose ed importanti collaborazioni di artisti italiani ed internazionali di spicco tra cui: Eugenio Bennato, Sha-One (La Famiglia), Elio 100grammi (Bisca), Mohammed Ezzaime el Alaoui (Marocco), Assane Diop (Senegal), Samir Toukour (Algeria) e Zaina Chabane (Mozambico).


  2. “TARANT BEAT LIVE” (Self / Suoniliberi – anno 2010)

    E’ il titolo del secondo travolgente lavoro di Rione Junno. Si tratta di un disco che porta il grande marchio distintivo della performance dal vivo e nasce dal successo di pubblico riscontrato nel fortunatissimo tour “Tarant Beat Project 2009” che ha portato il gruppo a partecipare alle più prestigiose e quotate rassegne musicali italiane, tra le quali il festival “La notte della Taranta” in Salento ed il “Kaulonia Festival” in Calabria. Un disco di cui Vincenzo Santoro ha detto: «Dall’ascolto del disco emerge chiaramente la cifra stilistica di Rione Junno, che mescola sapientemente repertori tradizionali e sonorità contemporanee. Rispetto al lavoro in studio, il sound risulta meno eclettico e in alcuni casi decisamente più rock, soprattutto per i preziosi apporti “elettrici” di Elio “100 gr.” Manzo, chitarrista proveniente dall’esperienza e dalla storica scena musicale underground dei Bisca». «Il risultato – continua Vincenzo Santoro nella sua presentazione dell’album – è un live potente (e veramente irresistibile nei brani più ritmici, come Tarantella di S. Giovanni e Figlia figlia), caratterizzato da una tessitura musicale raffinata ed evocativa (emblematico, in questo senso, TarantaMedley, dedicato alla memoria di Antonio Maccarone, maestro cantatore di Carpino da poco scomparso). Colpisce, inoltre, l’attenzione a repertori più impegnati di cui, un esempio eclatante è il brano più intenso del disco, la versione de “Il 23 di marzo”, un canto dei braccianti del Tavoliere che ricorda un episodio della stagione delle lotte contadine del dopoguerra (la “rivolta di San Severo” del 23 marzo 1950, in cui la polizia di Scelba sparò sui manifestanti provocando una strage), che viene attualizzato con l’aggiunta di un testo, scritto per l’occasione da Sha-One (leader del gruppo hip hop La Famiglia), che parla delle terribili condizioni dei braccianti immigrati di oggi».


  3. ”TERRA DI NESSUNO” (Self / Pugliasounds / Suoniliberi – anno 2012)

    Il terzo disco di Rione Junno si caratterizza e si traduce in un importante progetto discografico, con nove brani inediti, in cui la musica del Sud si accosta ed amalgama, fino a fondersi, in un sound contemporaneo, nel quale risuonano allo stesso tempo le note martellanti degli strumenti caratteristici del Sud Italia, il tamburello e la chitarra battente, i "groove" di bassi ed elettronica, le melodie e voci dell'Africa e Mediterraneo ed i "riff underground" di chitarra elettrica... Forti e strettamente attuali i temi affrontati in musica e testi: si va da tracce che raccontano della triste esigenza di "dover partire", piaga delle nuove generazioni per mille motivi costrette ad emigrare, ad altre che esaltano la bellezza estetica ed intrinseca di un "Sud" che va riscoprendosi e va riscoperto; da un brano che esalta la coscienza di aver ancora dentro di sé la forza e l'ardore dei briganti, ad un altro brano di ricerca basato su un frammento inedito dell' "Archivio Sonoro Puglia" (fondo Giovanni Rinaldi), patrimonio di inestimabile valore a cui Rione Junno mai ha fatto mancare la propria attenzione. Di spessore ed interessanti le collaborazioni anche in questo terzo album:Enzo Gragnaniello, Marcello Colasurdo, i Bisca, Erasmo Petringa, gli archi del teatro San Carlo di Napoli.


  4. ”VOCI DAL RIONE” (in uscita 2017)

Concerti

“Lontano dalle insidie del folklorismo deteriore ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica Rione Junno è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro...”

Discografia

Video

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